L’arco di trionfo di Palmira ricostruito a Londra
La volontà distruttrice, di chi non ha rispetto del passato, spesso non può essere fermata, ma si può fare in modo che il ricordo di ciò che è stato non vada cancellato e dimenticato.
E’ per questo motivo che l’Istituto di Archeologia Digitale di Oxford ha voluto riproporre a Trafalgar Square, a Londra, una copia ridotta del bellissimo Arco di Trionfo di Palmira. Il monumentale arco che venne costruito dai romani circa 2000 anni fa per le celebrazioni pubbliche e che è stato distrutto dallo Stato Islamico lo scorso anno.
Questo suggestivo modello, in scala a due terzi dell’Arco di Trionfo originale, è stato fatto in marmo egiziano utilizzando la tecnologia 3D, sulla base delle fotografie e degli studi esistenti.
Dalle rovine la civiltà: la ricostruzione dell’Arco di Trionfo di Palmire
L’Arco di Trionfo non resterà però a Londra, starà tre giorni nella capitale britannica e poi farà il giro delle maggiori città del mondo, da New York a Dubai, per ricordare ciò che la violenza non può cancellare: se per distruggere basta un semplice gesto, per costruire serve impegno, dedizione e rispetto.
All’inaugurazione della replica del monumento, il sindaco di Londra Boris Johnson ha detto che la replica è un arco di “tecnologia e determinazione… a dispetto dei barbari“, ovvero di coloro che hanno distrutto l’antico Arco di Trionfo della città di Palmira, a nord-est della capitale Damasco.
Alla fine del suo viaggio in giro per il mondo è previsto che l’arco venga portato a Paliyra il prossimo anno, e che possa essere collocato nei pressi dell’arco originale, secondo quanto ha spiegato Roger Michel, direttore esecutivo dell’IDA.
“E ‘un messaggio di sensibilizzazione in tutto il mondo“, ha detto Maamoun Abdulkarim, direttore delle antichità della Siria, presente all’inaugurazione dell’arco a Londra. “Abbiamo un patrimonio comune. La nostra eredità è universale – non è solo del popolo siriano“.
La distruzione di Palmira e dell’Arco di Trionfo
Il sito archeologico Palmira, l’antica città commerciale posta su antiche rotte carovaniere, è stato riconquistato alla fine di marzo, dai militanti dell’IS, che avevano fatto della distruzione metodica del sito dell’Unesco un atto di propaganda della loro brutale avanzata.
Almeno 280 persone sono state giustiziate durante l’occupazione del complesso archeologico, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, tra cui lo stesso direttore del sito archeologico, impiccato presso le rovine.
Nonostante la distruzione Maamoun Abdulkarim, che ha recentemente ispezionato il sito, ha detto circa l’80% dei monumenti antichi ancora sono in piedi.
“Non possiamo mai avere la stessa immagine prima dell’ISIS… Stiamo cercando di essere realistici. Ma quello che vogliamo fare è rispettare il metodo scientifico e l’identità di Palmira come un sito storico“.
Questo è il primo importante passo.