Il labirinto preistorico delle isole Solovetsky
Il mistero del labirinto delle Solovetsky
Esistono pochi posti in Russia capaci di emanare sensazioni particolari, quasi mistiche come sono state descritte dai visitatori, come l’arcipelago delle isole Solovetsky.
Questo arcipelago costituito da appena sei isole, localizzato nel Mar Bianco, reca tracce di frequentazione umana fin dal 5000 a.C., nonostante il clima proibitivo e la presenza del mare gelato tutto intorno.
Tra tutte le sei isole la più interessante è la Bolshoi Zayatsky; qui la presenza umana è stata datata al 3000 a.C., le tracce dei loro abitati, dei siti sacri e dei sistemi di irrigazione sono ancora ben visibili sul terreno, senza bisogno di dover procedere tramite impegnative indagini archeologiche.
Si stima attualmente che gli abitanti delle Solovetsky, hanno lasciato un patrimonio di 14 labirinti di pietra, 850 tumuli sepolcrali ed grande varietà di incisioni rupestri, disseminate lungo il corso dei millenni.
Il professor Alexander Kuratov, uno dei ricercatori che hanno studiato tali presenze, afferma che: “I labirinti sulle isole Solovetsky, presentano figure a forma di spirale; si tratta di un sistema di passaggi intricati, le cui pareti sono tracciate con delle rocce. Circa 30 labirinti di dimensioni e forma diversa sono stati scoperti sulle isole Solovetsky durante gli ultimi 100 anni di ricerca”.
Simbologia del labirinto nella Russia preistorica
Diverse teorie sono state proposte per spiegare il vero scopo dell’ampio utilizzo della simbologia del labirinto su queste isole.
Secondo una teoria, il labirinto, più volte tracciato, è un segno del passaggio degli uomini del nord che approdavano su queste isole, la stessa presenza dei labirinto proprio sulle rive andrebbe a sostegno di tale tesi.
Un altro suggerimento è che esso abbia potuto rivestire un significato rituale costituendo un confine, o una sorta di passaggio, tra il nostro mondo e il mondo sotterraneo, e come tale potrebbe aver fornito una guida ai morti nel viaggio verso l’aldilà.
Secondo il professor Alexander Kuratov, “La spirale che volge improvvisamente da sinistra a destra o da destra a sinistra è un fondamento della maggior parte dei labirinti. La forma a “ferro di cavallo” dei labirinti dipende da quanti cambiamenti di direzione compie la spirale. La quantità di “ferri di cavallo”, formati dalla spirale e ulteriori elementi di costruzione offrono differenti livelli di complessità della figura”.
Ciò che sorprende infatti non è il complesso livello di costruzione, si tratta di linee e curve tracciate sul terreno semplicemente tramite l’accostamento di massi di dimensioni piuttosto ridotte, ma la complessità concettuale e rituale che le ha partorite.
Le pareti del labirinto non sono mai troppo alte, raggiungono al massimo i 40 centimetri di altezza e sono piazzate allo stesso livello del mare; oggi sono coperti di vegetazione tipica della fascia climatica: muschi, eriche, licheni e piccoli cespugli.
Tutti i labirinti di Bolshoi Zayatsky sono stati costruiti con massi raccolti nella stessa area e si concentrano sul lato occidentale dell’isola, mentre la parte orientale è coperta da una vasta collezione di formazioni di pietra, molte delle quali raffigurano il sole con raggi radiali.
Ciascuno di questi labirinti ha un unico orientamento: tutte le uscite e le entrate sono puntate a sud sud-est, sud-ovest e ad ovest, il più delle volte verso il mare, un altro elemento rituale che dovrebbe aiutarci a far luce sulla loro esistenza.
Il diametro dei labirinti tracciati varia sensibilmente, i più piccoli si aggirano intorno ai 6 metri di diametro, mentre i più grandi raggiungono i 2,4 metri.
In alcuni casi si hanno anche delle doppie spirali, somiglianti a due serpenti con la testa posta al centro del tracciato, mentre le code rappresentano l’entrata e l’uscita.
Si pensa che questi labirinti potrebbero essere stati utilizzati non solo come luoghi di sepoltura per le tribù che vivevano lungo il Mar Bianco, ma per i riti tribali”. Afferma Martynov, autore del libro ” Antichi sentieri delle isole Solovetsky”.
L’età dei labirinti è stata stimata a circa 5000 anni, ovvero risalgo al 3000 a.C., ma alcuni possono anche essere molto più antichi; pochi a dire il vero sono gli elementi associati finora rinvenuti che permettono di sostenere una datazione più precisa.
Ma se si vuole davvero penetrare a fondo il significato di questi manufatti, semplici nella struttura e assai complessi nella composizione bisogna studiare a fondo la civiltà che le ha prodotte, indagarne gli aspetti complessivi: soltanto allora sarà possibile trovare spiegazione al mistero del labirinto.