Sovana
Sovana,
sito etrusco
Sovana sorge nel cuore della cosiddetta aria del tufo, una zona di enorme valore culturale contraddistinta da castelli, fortificazioni, necropoli e siti archeologici di varie epoche. È compresa fra il monte Amiata e il confine della regione Lazio. Il borgo è artisticamente caratterizzato da due periodi:
- il periodo etrusco, di cui ancora si possono ammirare le testimonianze nello straordinario parco archeologico del tufo.
- Il periodo medievale, caratterizzato dalla presenza degli Aldobrandeschi e di una sede episcopale. Diede anche i natali a papa Gregorio VII.
Sovana, città del tufo
Sovana è detta la città del tufo, che gli etruschi chiamavano pietra fetida a causa del cattivo odore emanato da questo materiale. Il suo territorio infatti è contraddistinto dalla abbondante presenza di questa roccia magmatica che dal settimo secolo avanti cristo ha consentito alla civiltà etrusca di svilupparsi nell’area compresa fra Sovana, Pitigliano e Sorano. Ancora oggi il tufo caratterizza molti degli elementi statici del piccolo borgo.
Nel medioevo Sovana fu sotto il controllo della famiglia degli Aldobrandeschi. Il periodo medievale vide la fioritura di quelli che ora sono alcuni fra i centri d’interesse principale dell’intera Toscana:
- La rocca Aldobrandesca, della quale oggi restano solo le rovine e rappresentava l’elemento principale della difesa della cinta muraria di Sovana.
- Il duomo di Sovana, la chiesa artisticamente e culturalmente più importante del borgo.
- La casa di Ildebrando di Soana, papa Gregorio, un vecchio edificio che sorge sulla via di Mezzo.
- L’oratorio rupestre, di origini sconosciute, interamente scavato nel tufo.
Necropoli di Sovana
La necropoli di Sovana fa parte di un parco archeologico molto vasto, comprendente la città di Sorano e il borgo di Pitigliano, detto parco archeologico del tufo. Nonostante la necropoli non sia la più grande del parco, è comunque quella che ha lasciato più tracce e testimonianze del popolo etrusco. Gli etruschi vi si stanziarono intorno al settimo secolo a.C. sfruttando a pieno le caratteristiche del territorio.
Abili lavoratori della roccia, questo popolo si servì del tufo per la realizzazione di edifici abitabili, tombe e strade. Le strade della necropoli hanno la caratteristica unica di essere scavate nella roccia, vengono comunemente chiamate “vie cave”e si tratta di grandi gallerie che collegano l’intero sito archeologico dell’area di Sorano, Sovana e Pitigliano. Le mura delle vie, costruite nel tufo, in alcuni punti si alzano anche per 20 metri.
A Sovana si trovano il maggior numero di tombe etrusche dell’intera aria. Le tombe sono circa un centinaio di varie dimensioni, la più grande e celebre è la tomba Ildebranda, che è un vero e proprio mausoleo eretto in onore di una personalità di sicuro rilievo all’interno della comunità che la creò. Altre tombe celebri sono la tomba della sirena, la tomba del tifone e la grotta pala.
Il sito si trova a ovest del centro abitato di Sovana ed è raggiungibile percorrendo la strada in direzione di San Martino sul flora.