Sacrifici umani, non solo religione, mentenevano il controllo sociale
I sacrifici umani costituivano una pratica piuttosto diffusa presso molte società antiche. In tutto il mondo, dalla Cina all’Egitto, dal Messico all’Isola di Taiwan, il sacrificio era un elemento costitutivo delle società. Spesso le evidenze archeologiche hanno mostrato come le sepolture dei sovrani fossero accompagnate da deposizioni, a volte di decine a volte anche di centinaia, di corpi di uomini o donne appositamente uccisi al momento della cerimonia funebre. In questi casi è lecito ritenere che la credenza alla base del rito prevedeva che gli spirito degli schiavi fornissero assistenza ai sovrani nella vita ultraterrena.
Sacrifici umani si trovano sepolti accanto a diversi tipi di deposizioni di ex-voto, come calderoni in ottone e idoli di legno nelle torbiere d’Europa e nelle Isole Britanniche. I primi esploratori e missionari hanno documentato l’importanza del sacrificio umano nelle culture austronesiane, diventando spesso essi stessi dei sacrifici umani.
In America Centrale, gli antichi Maya e gli Aztechi estraevano cuori pulsanti delle vittime sugli altari dei famosi templi a gradoni.
Ne parla persino l’Iliade, dove gli schiavi sottratti ai nemici venivano sacrificati in occasione dei rituali funebri dei guerrieri più autorevoli. Come nell’immagine in cui Polissena, figlia di Priamo ed Ecuba, viene uccisa sulla tomba di Achille.
I sacrifici umani nei testi religiosi
Sono molti i testi religiosi, tra cui il Corano, Bibbia, Torah e Veda, che fanno riferimento al sacrificio umano.
Nella Bibbia il sacrificio umano e Moloch, ora divinità fenicia ora termine per indicare il sacrificio umano stesso, è fortemente biasimato, non a caso i Fenici venivano accusati di tale pratica presso i loro santuari collocati su ‘luoghi alti’. Nella Bibbia (Genesi 22) quando Dio comanda ad Abramo di sacrificare Isacco, si dice:
“1 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 2 Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò»”.
Il monte è il luogo alto con riferimento ai Fenici, i quali in situazioni di gravi calamità politiche potevano anche offrire in sacrificio agli dei i loro stessi figli, secondo quanto riportato da storici romani e greci.
Perché i sacrifici umani?
Ciò cui abbiamo brevemente accennato solleva alcune domande chiave: cosa spingeva certe società a compiere il gesto estremo dell’assassinio ponendolo sotto la forma di un atto rituale religioso?
E ‘possibile che il sacrificio umano avesse una funzione sociale, e abbia in realtà beneficiato alcuni membri di una società?
Sacrifici umani: l’ipotesi del controllo sociale
Secondo una teoria, cosiddetta del controllo sociale, il sacrificio umano è stato utilizzato da élite sociali per terrorizzare le classi inferiori, punirne la disobbedienza e come dimostrazione di autorità del display. Ciò ha funzionato per costruire e mantenere sistemi di classe all’interno delle società. L’ipotesi qui proposta è stata avanzata da Joseph Watts, dottorando presso la University of Auckland.
Presso alcune culture tradizionali austronesiane i sacrifici umani possono aver influenzato l’evoluzione dei sistemi di classe sociale nella preistoria umana.
Secondo uno studio comparato, eseguito su 93 culture, il sacrificio umano era presente nel 43 per cento di esse e variava da eventi riguardanti la morte dei capi, la costruzione di case e canoe, la preparazione per le guerre, gravi epidemie, la violazione dei principali tabù sociali.
L’atto fisico di sacrificio umano poteva avvenire secondo una vasta gamma, tra cui strangolamento, colpi contundenti, fuoco, sepoltura, annegamento, addirittura l’essere schiacciato sotto una canoa di nuova costruzione, e anche essere fatto rotolare giù da un tetto e poi decapitato.
In particolare lo studio condotto nell’Austronesia ha messo in evidenza come i sacrifici umani fosse comuni nelle culture con sistemi di classe rigidi e poca uguaglianza sociale.
I risultati anzi mostrano che i sacrifici umani sono arrivati in età preistorica e, anticipando i sistemi di classe rigidi, hanno forse contribuito a costruirli. In questa ampia zona geografica le vittime dei sacrifici umani erano spesso di status inferiore, come gli schiavi, mentre coloro che officiavano i riti – i veri e propri assassini- erano personalità di alto rango, come capi o sacerdoti. C’era una grande varietà di sovrapposizione tra sistemi religiosi e politici e in molti casi i capi ed i re stessi si credeva discendessero dagli dei – non meno di quello che predicavano i faraoni e gli imperatori romani a Partire proprio da Ottaviano Augusto.