Rocca Calascio
Rocca Calascio: un set perfetto
Rocca Calascio invecchia placidamente sulla sottile cresta di un monte di altezza poco superiore ai 1400 m, precipite ambo i fianchi, che le consentiva di dominare l’intera piana di Navelli e la valle del Tirino, vie di comunicazione assai trafficate, sfruttandone in maniera impressionante il suo potenziale difensivo.
La struttura, in parte diruta, ma nel complesso ben conservata, si presenta agli occhi del viaggiatore possente nella sua mole – la pietra calcarea le conferisce un aspetto assai suggestivo – e saldamente ancorata alla superficie rocciosa del monte; la pianta, quale la riconosciamo benissimo ancora oggi, quadrata con quattro torri angolari ed il mastio centrale è il risultato di diversi cantieri succedutisi nel corso dei secoli.
Una ridotta inespugnabile
Al primo impianto di Rocca Calascio risalente al secolo XI è attribuibile la torre centrale a base quadrata, fulcro principale dell’intero edificio, con funzione di avvistamento, qualche secolo dopo, e precisamente verso gli ultimi decenni del XV secolo, probabilmente per intervento di Giovanni Piccolomini, detentore delle terre intorno a Rocca Calascio, la struttura venne dotata di una cinta muraria. Questa cinta difensiva che oltre a presentare un profilo a scarpa, esigenza scaturita dalle continue innovazioni nel campo della poliorcetica, era resa più salda dalla presenza di quattro torri a base circolare che chiudevano ciascun angolo.
Gli spalti erano difesi con merlature a coda di rondine e forniti di feritoie per permettere ai difensori di tirare sui nemici, che già dato la morfologia del monte erano costretti a muoversi su di un terreno in pendenza e per di più disseminato di numerosi massi rocciosi affioranti.
A rendere ancor più ardua agli assalitori la conquista del forte la porta di ingresso non si trovava al piano di calpestio, ma era posta a qualche metro da terra e resa accessibile soltanto tramite una scala lignea all’occorrenza retrattile.
Il borgo, la chiesa e gli ultimi giorni di Rocca Calascio
Ad oriente di Rocca Calascio sorgeva un piccolo borgo, che durante gli anni centrali del 1400 aveva subito i danni di un terremoto, e fu poco dopo prontamente ricostruito dalla famiglia Piccolomini. Ma questo borgo sorgendo per ragioni difensive a ridosso di Rocca Calascio era fortemente condizionato nella sua espansione dalla topografia del monte, che allungandosi con una sottile striscia di terra in direzione est-ovest forniva poche possibilità allo sviluppo. In aggiunta decadendo ogni esigenza difensiva, grazie al periodo di relativa tranquillità interna dovuta al regno borbonico e a quello italiano poco dopo, il borgo, che intanto nel 1700 aveva subito un altro terremonto, venne definitivamente abbandonato e l’odierna Calascio oggi sorge poco sotto la sua rocca con una differenza in altitudine di circa 200 m.
Poche centinai di metri Nord-Ovest di Rocca Calascio si trova su un basso la chiesa di Santa Maria della Pietà, semplice nella sua struttura ottagonale, eppure molto caratteristica.
Rocca Calascio è stata inoltre set del film “Ladyhawke”, “Il nome della rosa” e “Padre Pio”; è stata inoltre inclusa dal National Geographic nella lista deicastelli più belli del mondo.
Altre informazioni su Rocca Calascio:
http://www.icastelli.it/castle-1237289162-rocca_calascio-it.php