Il monte Navone e la fiera degli spiriti
I misteri del monte Navone: la fiera degli spiriti e il tesoro dei sette re
Monte Navano, Naone o Muntraöngh (come si pronuncia nel dialetto gallo-italico) sono tutti i nomi con cui è conosciuto un rilievo montuoso alto 754 metri e situato fra i monti Erei al centro Sud della Sicilia.
Il Navone rientra nella giurisdizione del comune di Piazza Armerina e proprio a Piazza e nella vicina Barrafranca è possibile ascoltare le leggende che lo riguardano.
La storia reale del monte è fatta di reperti archeologici e tombe, purtroppo saccheggiate dai tombaroli, che testimoniano un passato importante per il monte Naone. Secondo alcuni studiosi, è possibile che insediamenti umani siano stati presenti sul monte a partire dal VI a.C. fino al 1200/1300, anno in cui un’ultima comunità sarebbe stata distrutta dal Re Guglielmo il Malo.
A Piazza e nei paesi limitrofi circola però una storia molto affascinante, la cui trama richiama alla mente il mito di Orfeo, il figlio di Calliope che si innamorò a tal punto della ninfa Euridice, da scendere fino alle profondità dell’ade per riportarla in vita. Orfeo avrebbe potuto salvare la sua amata, a patto che nel tragitto per far ritorno al mondo dei vivi non si fosse mai girato a guardarla. Purtroppo, ansioso di incrociare il suo sguardo, egli si voltò, condannandola alla morte eterna.
La leggenda del monte Navone racconta similmente di una fiera vastissima, tenutasi un lunedì di tanto tempo fa, in concomitanza con la festa di Sant’Agata o del Natale (si conoscono più versioni della leggenda). Un uomo, ammirando la moltitudine di persone e di oggetti presenti, ebbe l’ardire di desiderare che tutto fosse trasformato in oro. Il suo desiderio fu esaudito e da allora, secondo la leggenda, chiunque si rechi sul monte Navone nel giorno della festa di Sant’Agata, quando essa cade di lunedì, troverebbe mercanzie meravigliose realizzate in oro.
Il visitatore è libero di prendere ciò che desidera, a patto che lungo il sentiero che collega la cima del monte alla propria casa, egli non si volti mai a guardare indietro.
Le voci degli spiriti lo tenteranno per indurlo in errore e nel caso in cui dovessero riuscirci egli perderà ogni bene acquistato e pagherà con la vita il terribile peccato di debolezza.
Un’altra leggenda racconta del tesoro dei sette re, un tesoro di inestimabile valore che si troverebbe da qualche parte sul monte Navone, racchiuso nella tomba segreta di un vecchio re avido e malvagio.
Il re avrebbe tratto con l’inganno al castello sette nobili e ricchi uomini, promettendo la mano di sua figlia, la principessa Rubelia, ad uno di loro. Tuttavia, resosi conto della ghiotta occasione, ordinò di rapinarli per accaparrarsi tutti i tesori portati in dono alla principessa.
Ma mentre gongolava per il successo del suo diabolico piano, una forza invisibile giunta dall’etere lo uccise come un insetto, lasciandolo esanime e con in volto un’espressione di vivo orrore. Il tesoro sprofondò, risucchiato dalla terra. Nessuno l’ha più trovato da allora, ma una maledizione incombe sullo sfortunato cercatore che per primo dovesse accaparrarselo.