Nazca, trovato un nuovo geoglifo, forse un animale mitico
I ricercatori Masato Sakai e Jorge Olano dell’Università di Yamagata in Giappone, hanno recentemente annunciato la scoperta di un nuovo geoglifo nel deserto di Nazca. Questo nuovo geoglifo ha una lunghezza di circa 34 metri, ed un po’ più semplice degli altri e meno ‘caratterizzato’, ma secondo i due studiosi giapponesi dovrebbe rappresentare un animale, forse mitico, con la caratteristica della lingua penzolante.
I suoi creatori lo hanno realizzato come tutti gli altri, semplicemente rimuovendo le pietre di tonalità più scura dalla superficie piana del deserto di Nazca, lasciando esposta la terra più chiara che si trova al di sotto. Poi hanno ammucchiato le pietre ai margini del disegno, al fine di formare l’immagine, che per nostra fortuna risulta visibile ancora oggi.
Gli archeologi ritengono che le enigmatiche linee di Nazca facessero parte di riti religiosi astronomici, realizzati da un gruppo precolombiano di antichi peruviani indigeni, che vivevano come contadini e guerrieri sulle pianure desertiche del Rio Grande de Nasca. Dal momento che le pampas non sono toccate molto dai venti né dalle pioggia, questo geoglifo e tutti gli altri si sono conservati con grande nitidezza nel corso di migliaia di anni. Le linee di Nazca ormai ammontano a qualche centinaio e sono uno dei reperti più interessanti lasciatoci da questa importante civiltà. Ed anzi costituiscono forse l’unica testimonianza muta di una religione e una di cultura che è andata in gran parte perduta per sempre. Nonostante ciò, lo studio e la comprensione di queste linee, tanto nella forma che nel significato, può dirci ancora molto di questa popolazione che in un deserto così ostile, trovava il luogo privilegiato per comunicare con i suoi dei.