Isole Bermude
Isole Bermude, spiagge e triangoli maledetti
Quando si parla delle Isole Bermude tre cose ci vengono subito in mente: Spiagge, triangoli maledetti e pantaloncini. Effettivamente tutte e tre hanno a che vedere con l’arcipelago delle Isole Bermude: le spiagge più belle del mondo, dalla sabbia rosa e l’acqua color cristallo, il triangolo omonimo e il pantaloncino, nato nell’arcipelago (gli abitanti delle isole lo usano perfino negli incontri formali) e oggi indossato da tutti, in ogni angolo di mondo.
La spiaggia più celebre, la più fotografata e per questo anche quella con più turisti delle Isole Bermude, è Horseshoe Bay beach, un paradiso dai colori mozzafiato dove potersi rilassare distesi sulla sabbia rosa zaffiro (la spiaggia è attrezzata) o dedicarsi ad attività entusiasmanti come il surf o lo snorkeling: i fondali a largo si caratterizzano per la presenza di grotte marine e pesci incredibili. Anche la spiaggia detta di Marley beach merita senz’altro una visita: è una spiaggia lunga 8 km, ma nonostante la grandezza è meno celebre (e quindi meno affollata) di Horseshoe Bay. È un po’ più difficile da raggiungere, infatti si estende oltre una barriera naturale di rocce e vegetazione che la preserva dal mondo civilizzato. A largo della costa c’è anche una splendida isola corallina, da ammirare da vicino in tutta la sua unicità.
Da non perdere anche West whale bay beach, il luogo dove nel mese di aprile è possibile ammirare la migrazione delle balene.
Per le famiglie con bambini, invece il luogo ideale è Shelly bay: l’acqua è bassissima, con una secca che si estende per parecchi metri oltre la costa ed inoltre nella zona è stato istituito un grande parco giochi.
Altre splendide spiagge sono: Elbow beach, Tobacco bay, Snorkel park.
Città principali
La capitale delle Isole Bermuda è Hamilton, una delle capitali con la minor densità di abitanti al mondo. È una città molto piccola e accogliente, all’interno della quale poter tranquillamente muoversi a piedi; tuttavia è provvista di tutti i mezzi pubblici utili per i vostri spostamenti.
La città è fortemente caratterizzata dalla presenza di parchi: Victoria Park, Par la ville park, il Barr’s park, e il park Cedar. Vi sono inoltre molti musei e acquari.
Altra città popolata è Saint George, una delle primissime colonie inglesi che vanta il primato di essere il territorio americano da più tempo sotto il controllo britannico. Si trova sull’omonima isola ed è stata per anni la capitale storica dell’arcipelago delle Isole Bermude. In questa rilassante cittadina che ancora oggi riesce a preservare il suo fascino antico, nulla sembra essere mutato sul piano urbanistico e architettonico rispetto ai secoli scorsi: l’illuminazione stradale è uguale a quella dell’800, vanta inoltre deliziose fontane e giardini in stampo coloniale e strade piccole e tortuose.
A Saint George si trovano numerosi forti di epoca coloniale, con tanto di cannoni, eretti dagli inglesi fra il 600 e la prima metà del 900. Alcuni si trovano su piccoli isolotti raggiungibili solo tramite barca, mentre altri sono proprietà dei resort dove è possibile alloggiare nelle Isole Bermude.
Il triangolo delle Bermude
Il triangolo delle Isole Bermude, conosciuto anche come triangolo del diavolo o triangolo maledetto, è un’ampia zona dell’oceano Atlantico di forma triangolare i cui vertici sono la Florida a ovest, l’isola di Porto rico a sud e le Bermuda a Nord.
Nel 1974, a seguito del best seller “Bermuda” di Charles Berlitz, il triangolo è diventato celebre in tutto il mondo per via dei misteriosi fenomeni che vi avrebbero luogo: i misteri riguarderebbero la scomparsa di navi e aerei e l’avvistamento di oggetti sconosciuti nei cieli della zona. Ufo, spiriti maligni, mostri marini, dimensioni parallele e campi magnetici sono stati presi in considerazione per dare una spiegazione ai fatti sconcertati che si verificherebbero nell’area delle Isole Bermude. Alcuni esperti di paranormale sostengono che sul fondo del triangolo si trovino oggetti dai poteri incredibili abbandonati da civiltà precedenti alla nostra e che questi originerebbero degli squarci temporali in grado di inghiottire navi e aerei!
Ma vediamo più da vicino la storia dei misteri e delle sparizioni:
Secondo alcune fonti, già Cristoforo Colombo in occasione del suo primo viaggio in America, attraversando le Isole Bermude riportò la presenza di strani bagliori nell’area.
Nel 1918, l’uss Cyclops, una nave di rifornimento americana con 309 membri dell’equipaggio, sparisce senza lasciar traccia.
Nel 1945 il volo 19, un gruppo di 5 aerosiluranti Grumman TBF Avenger, si smaterializza letteralmente dai radar dei controllori di volo.
Nel 1948 l’avro Tudor Star Tiger, aereo inglese con 31 passeggeri a bordo, scompare a 611 km a Nord-est delle Bermude.
L’anno dopo è la volta del suo “gemello” Avro tudor Star Ariel, anch’esso inghiottito nell’oblio.
Intorno agli anni 70 alcuni ricercatori dichiararono di aver trovato una piramide di cristallo sul fondale del triangolo. La notizia fu ufficialmente messa da parte ma della misteriosa piramide si continuò a parlare: del resto, piramidi sommerse si trovano anche in Giappone, certo, non di cristallo. Recentemente la notizia della piramide è stata rilanciata e online sono apparse alcune foto dell’oggetto.
Triangolo delle Bermuda: mito o realtà?
La cronaca sull’argomento si perde fra mito e leggenda: è vero che alcuni velivoli hanno fatto perdere le loro tracce, ma è altrettanto vero che in molti casi giornalisti e testimoni hanno montato tutto a regola d’arte. Secondo gli studi di David Kushe quello del triangolo maledetto sarebbe tutto un grande bluff mediatico: un mito di menzogne costruito con malizia e ingenuità dal passaparola della gente. Il libro di Charles Berlitz, che avrebbe accesso l’interesse per i fenomeni paranormali relativi al triangolo delle Isole Bermuda, sarebbe viziato da imprecisioni enormi. Stando a Kushe, molte delle sparizioni riportate da Berlitz sarebbero in verità avvenute in altri luoghi ben al di fuori del triangolo. L’autore avrebbe inoltre riportato i fatti omettendo dati significativi, come nel caso di Donald Crowhurt, dato per disperso nel triangolo delle Isole Bermude ma che in realtà si era suicidato.
Per la marina statunitense la spiegazione sarebbe semplicemente statistica:
Il triangolo è una rotta percorsa costantemente da aerei e navi ed è anche un punto dove le correnti sono più forti del normale. Facendo un raffronto con altri luoghi del mondo intensamente battuti da velivoli aerei e navali, i ricercatori hanno constatato che la percentuale di incidenti avvenuta nel triangolo delle Isole Bermuda non è superiore a quella di qualsiasi altro posto. Un aereo o una nave scomparsi nel triangolo maledetto fanno semplicemente più notizia di un aereo scomparso nel Pacifico. A questo va aggiunto che quando la nave sparisce in una zona vicina al triangolo delle Isole Bermude, i cronisti e gli scrittori ci raccontano che è scomparsa proprio in mezzo al triangolo stesso. Dunque, secondo David Kushe, il triangolo delle Isole Bermude sarebbe solamente uno dei tanti miti inventati dalla fantasia dell’uomo.
viaggio alle isole Bermude
Nelle Isole Bermude il clima è subtropicale. Il periodo ideale per una vacanza alle isole Bermuda è da Maggio ad Ottobre, quando il sole abbronzerà la vostra carnagione ma una piacevole brezza renderà l’aria meno torrida rispetto agli altri mesi dell’anno.
La compagnia aerea che si occupa del turismo alle Isole Bermude è la British airways. Ogni giorno da Milano, Brindisi, Roma, Torino, Venezia, Bologna, Pisa, Catania, Cagliari e Napoli partono aerei per Hamilton, con scali a Londra e negli Stati Uniti.
Sull’aereo riceverete alcune carte da compilare e da presentare poi all’ufficio dogana delle Isole Bermude, insieme naturalmente ai regolari documenti necessari per i viaggi intercontinentali.
Altre informazioni per i viaggiatori interessati possono essere recepite su questo sito: