Disco volante rivenuto tra le pitture di un antichissimo monastero
Un disco volante sui cieli medievali
Un disco volante, o qualcosa di simile, è stato sorprendentemente individuato tra le pitture della chiesa di un monastero domenicano di Biserica Manastiri, vicino la città rumena di Sighisoara.
Secondo Gilli Schechter and Hannan Sabat dell’Israeli Extraterrestrials and UFOs Research Organization, la foto inviatagli da Catalina Brota, una turista visitatrice della chiesa, non è l’unica testimonianza di curiosi oggetti fluttuanti in cielo. Ne esistono al contrario diversi e sono stati riscontrati tra antiche pitture e altro genere di reperti archeologici, i più antichi dei quali datano addirittura al IV secolo a.C.
Il dipinto del disco volante
Come è ben visibile dalla scena, il discusso disco volante, scende da un cielo nuvoloso, lasciandosi dietro una sorta di scia vaporosa, di color rosso fuoco, che sale vero l’alto. Il disco non ha una struttura semplice, ma sembra composto da tanti “petali”, disposti a raggiera, che originano da un punto centrale sottolineato dalla presenza di un piccola appendice acuminata. Salta inoltre all’occhio il colore metallico con cui è dipinto lo strano oggetto. Al disotto di esso si trova una chiesa, forse proprio la chiesa del monastero di Biserica Manastiri.
Vi è un cartigli alla base del dipinto in cui si trova una frase tedesco che dice “Israel, hoffe auf den HERRN”, che tradotto significa “Israele, metti la tua speranza nel Signore”. Si tratta di una citazione dai Salmi delle ascensioni, c.130 V.7.
L’età del dipinto non è nota con sicurezza, ma quella del monastero sì: esso fu edificato nel XIV secolo, subì una violenta distruzione e fu poi riedificato nel XVII secolo. Dunque il dipinto va necessariamente posto in seguito alla riedificazione del complesso monasteriale a partire dal 1600.
Confronto con altri reperti
La somiglianza con il disco volante raffigurato su un’illustrazione rinascimentale del volume “Prodigium Liber”, un testo risalente al IV secolo scritto da tale Julio Obsequens, è davvero impressionante. Così come impressionante è il titolo del volume: esso fa riferimento a particolari prodigi che si manifestano in natura, che venivano accolti come segni divini o diabolici di benevolenza o sventura. La scena rappresentata è decritta sul volume, dove si dive pure che accadde intorno all’anno 98 d.C.
Lo stesso disco volante è stato individuato su di una moneta francese battuta intorno al 1680, anch’esso è piegato su di un lato, come due dischi già trattati.
Si tratta di una strana somiglianza? O dobbiamo invece considerarla come un rappresentazione simbolica, cui a noi sfugge il significato, di eccezionali eventi celesti verificatisi in passato, oppure allegorie legate a precisi riferimenti biblici e vangelici?
La domanda ancora non trova risposta, ma non è il caso di gettarsi in risposte sì seducenti, ma troppo affrettate.