Death valley
Death Valley, la valle della morte
La Death Valley, o valle della morte è il parco nazionale più grande di tutti gli Stati uniti. Si trova a sud della California e si estende per oltre 200 km includendo una piccola porzione del Nevada.
Questo luogo, un tempo sommerso dai mari, deve il nome poco rassicurante a una spedizione tenutasi nel 1849 durante la quale un gruppo di esploratori alla ricerca di pepite d’oro (con a seguito relative famiglie) rimase intrappolato per diversi mesi senza trovare via di scampo.
Una visita alla Death Valley è consigliata a chiunque si rechi in California. La varietà dei centri di interesse è vastissima, percorrendola in auto vi imbatterete in moltissimi punti che richiedono una sosta obbligata.
Si tratta tuttavia di uno dei punti in assoluto più caldi del mondo, che “vanta” la seconda temperatura più alta mai fatta registrare in nessun altro luogo: 57 gradi nel 1913, contro i 58 gradi del deserto Libico. In realtà, considerando che la registrazione è avvenuta in un punto della death valley che non è il più caldo e che nella zona di Badwater le temperature sono 4 gradi maggiori rispetto a tutto il resto della valle, possiamo tranquillamente affermare che il record di posto più caldo del pianeta le spetti di diritto con un bel 61 gradi di temperatura. Però La Death valley si estende a diverse altitudini e gli sbalzi climatici sono notevoli. Si può passare facilmente dal caldo torrido alla pioggia battente.
Death Valley, punti di interesse
Zabriskie point. Citato nel celebre film di Antonioni, è un luogo di origine vulcanica che oggi si mostra agli occhi del visitatore in una forma quasi extraterrestre, frastagliato da cunei e avvallamenti. Dante’s view. Una zona sopraelevata da cui poter ammirare l’intera Death valleya perdita d’occhio. Vedrete contemporaneamente il punto più alto (monte Whitney) e quello più basso degli USA (badwater).
Badwater.
A -86 mt sotto il livello del mare, è il punto più basso di tutti gli USA. Scotty’s castle. È l’opera di Walter Edward Perry Scott (walter scott), un truffatore vissuto fra l’800 e il 900, proprietario di miniere vuote che rivendeva ai suoi ingenui acquirenti spacciandole per miniere d’oro. Con simili inganni ed espedienti ha fatto la sua fortuna (e anche diversi anni di galera), arrivando a costruire il proprio castello privato nella valle della morte.
Rhyolite. È Una città fantasma sorta ai tempi della caccia all’oro, adesso del tutto abbandonata. Si trova nel Nevada e nel 1908 era la terza città più grande dello stato. Oltre alla fatiscente cittadina, ormai distrutta e decaduta, da ammirare ci sono delle interessanti sculture realizzate dal belga Albert Szukaski nel 1984. Un edificio unico nel suo genere è la casa delle bottiglie di Tom Kelly (Tom Kelly’s bottle house), un abitante di Rhyolite che aveva realizzato la sua abitazione raccogliendo bottiglie nei saloon. Restaurata nel 2005, la casa offre ancora bella mostra di se per tutti i turisti. Sicuramente di notevole attrattiva anche le rovine di ciò che fino agli inizi del 900 furono la scuola e la banca della città.
Ubehebe crater. Si trova a nord dei monti Cottonwood ed è un enorme cratere di origine vulcanica, largo 1 km e profondo fino a 257 m sulla cui datazione si è ancora incerti. Ci sono tre percorsi che conducono ad esso. Raccomandiamo di fare attenzione ai forti venti che spirano fino a 80 km/h.
Telescope peak: Il punto più alto nella Death valley, a 3454 m.
Stovepipe wells: un piccolo villaggio-stazione di servizio dove trovare molti beni di prima necessità e un hotel con tanto di piscina.
Darwin falls: a ovest della Death valley, vicino al villaggio di Panamant Springs, potrete ammirare queste cascate che prendono il loro nome dal minatore ed esploratore Darwin French.
Racetrack playa: uno dei luoghi più misteriosi del mondo, un terreno dove le rocce si muovono.
La permanenza nella Death Valley
All’interno della valle della morte sorgono hotel, stazioni di servizio e ristoranti, attrezzati per accogliere i numerosi turisti che ogni anno vi si recano. Il problema è che a causa della vastità del territorio potrebbe passare un bel po’ prima di imbattersi in un angolo di civiltà. Nella Death valley è molto facile perdersi, per questo motivo è importante essere provvisti di una carta dettagliata della zona e non deviare troppo dal percorso guida. La maggior parte dei punti di interesse sono raggiungibili senza bisogno di improvvisarsi indiana Jones, mentre per quelli più isolati suggeriamo di pianificare attentamente ogni cosa, rivolgendosi se necessario a guide del luogo. La valle, benché preparata ad accogliere i turisti, non è un vero e proprio luogo turistico. Si tratta pur sempre di un angolo di mondo selvaggio, dove ogni anno parecchi sprovveduti si cacciano nei guai. È necessario portare con se tanta acqua perché le elevate temperature potrebbero giocare brutti scherzi al radiatore della vostra auto. In caso di problemi al motore evitate di mettervi a cercare aiuto a piedi, per diverse miglia potrebbe esserci il nulla, eccezion fatta di scorpioni serpenti e ragni velenosi. Purtroppo la copertura telefonica è quasi del tutto assente, ma i ranger transitano costantemente per soccorrere i viaggiatori più sfortunati. Tuttavia per chi segue i percorsi guidati le possibilità di ficcarsi nei guai sono inesistenti, e non sussiste il rischio di precludersi lo spettacolo della valle. C’è un biglietto di ingresso da pagare che è di 20 dollari per l’auto e di 10 se siete a piedi, in moto o in bicicletta.
Come arrivare nella Death valley
L’aeroporto più vicino è quello di Las vegas, che dista circa 2 ore e mezza dalla death valley. Non esistono bus o treni che effettuano il servizio, quindi dovrete affittare un auto o ricorrere ad un tour programmato: