Gobekli tepe
Gobekli Tepe, la culla dell’umanità
Pianura di Gobekli Tepe, Turchia, 1995. Un pastore curdo si imbatte in una strana pietra lavorata che fuoriusce dal terriccio. Incuriosito dal ritrovamento contatta subito le autorità della vicina cittadina di Sanliurfa: è l’inizio di una delle più grandi scoperte archeologiche di sempre.
Già 30 anni prima una equipe di studiosi aveva rinvenuto nello stesso punto punte di frecce e di lance in selce, indizio di insediamenti umani di epoca neolitica. Gli scavi del 1995 porteranno alla luce però una realtà stupefacente: la pietra di Gobekli tepe, in Turchia, è la sommità del tempio più vecchio del mondo, datato 10.000 a.C. e risalente a quasi 12.000 anni fa! Perfino le piramidi di Giza o i templi babilonesi sono strutture “moderne” al confronto.
Il sito archeologico
Il sito archeologico di Gobekli Tepe, relativo alla cultura natufiana, è articolato in diversi livelli si occupazione-frequentazione, chiaro segnale per gli archeologi di una fervida attività che si sarebbe dilatata attraverso 4 secoli, dalla sua costruzione fino alla sua distruzione, avvenuta misteriosamente per mano degli stessi creatori che di punto in bianco avrebbero seppellito quanto da loro costruito.
Il santuario si articola in più recinti dalla forma tendente al cerchio, comunicanti tra loro; lungo le pareti sono dei pilastri dal peso di 10 tonnellate lavorate a forma di T di 3 metri di altezza, recanti incisioni e altorilievi incredibilmente precisi, mentre al centro possono trovarsi uno o due pilastri di dimensioni sensibilmente maggiori. Questa particolare forma a T allude alla figura umana, come è possibile notare dalla presenza di braccia scolpite distese lungo i lati brevi, e delle teste realizzate tramite l’ampliamento della parte superiore del pilastro. In esse è forse possibile vedere la prima raffigurazione di Dio; o tuttalpiù alludono a figure umane che materializzano anche attraverso gli animali raffigurati, i caratteri tipici dei clan che le hanno erette. Ed infatti sulle superfici accuratamente lisciate sono riprodotte immagini di diversi animali: compaiono volpi, formiche, gamberi, rettili, uccelli, antilopi e tante altre bestie. Vi sono anche disegni di natura sessuale, con forme falliche. L’opera è talmente complessa che si fatica a credere che a realizzarla possano essere stati uomini senza alcuna nozione ingegneristica. Molto si è favoleggiato su questo complesso archeologico. Alcuni hanno addirittura scomodato gli scritti biblici, rivedendo in Gobekli tepe la paradisiaca valle dell’Eden di cui si parla nel libro della Genesi.
A detta di Klaus Schmidt, quanto ritrovato a Gobekli tepe rivoluzionerebbe l’archeologia moderna e rivaluterebbe le conoscenze sulle società del mesolitico. Da primitivi nomadi di caverna, i nostri antenati assurgerebbero allo status di ingegnosi costruttori. Ma che funzione avrebbe avuto questa struttura?
Non è semplice dirlo, anche perché fino ad oggi gran parte di Gobekli tepe si trova sepolta dalla terra. Per adesso, non sono state rinvenute abitazioni; questo, unito alla natura “sciamanica” dei rilievi sulle rocce, avrebbe indotto gli studiosi a pensare che la funzione del sito fosse religiosa. I creatori del tempio non erano allevatori ma cacciatori che confluivano in questo luogo sacro per pregare e trovare riposo. Dunque, La sua funzione divenne, seppur trasversalmente, quella di aggregatore sociale, dove nomadi solitari si stanziavano formando le prime comunità sedentarie.
Fuga da Gobekli Tepe
Resta però un mistero cosa abbia spinto queste persone a distruggere il loro lavoro secolare, il tempio e la comunità, seppellendo tutto sotto quintali di terra, come a voler nascondere a se stessi e ai posteri quanto di grande costruito.
La costruzione si colloca in un periodo antecedente all’epoca dei primi allevamenti. Gli scavi hanno portato alla luce diverse ossa di animali non addomesticati, come onagri, cervi, buoi e maiali selvatici. Sono state rinvenute anche parecchie ossa umane, che recano i stessi segni di lavorazione subite da quelle animali: segno forse che il cannibalismo potrebbe essere stato praticato dai frequentatori del sito. Dal momento che l’inizio delle società agricole si data al X sec. a.C., data che corrisponde all’abbandono di Gobekli Tepe, è probabile che sia stata proprio la scoperta dell’agricoltura a sconvolgere l’ambiente vitale dei suoi frequentatori.
Nei prossimi anni siamo certi che lo studio del sito rivoluzionerà ulteriormente la storia dell’umanità, al punto che in giro è già iniziata a trapelare l’indiscrezione che qualcuno, negli ambienti accademici, vorrebbe celare i nuovi e sconvolgenti messaggi che gli antichi creatori di Gobekle tepe hanno deciso di tramandarci attraverso le loro enigmatiche incisioni. E se l’opera di occultamento fosse già in atto?
Come arrivare a Gobekli tepe
In aereo dall’Italia fino Instambul, da Instambul a Gazientep e da li è consigliabile affittare un auto Presso il servizio di Europcar.
esistono anche dei tour organizzati. È possibile prenotare un tour organizzato online, dall’Italia, da questo sito: http://www.4winds.it/
Il tour comprende tutta la zona dell’alta Mesopotamia, considerata la culla dell’umanità: oltre a Gobekle tepe una visita alla pianura di Harran(luogo biblico dove avrebbe vissuto Abramo), le città abbandonate di Rum kale e Zeugma, il Tigri e l’Eufrate e il misterioso lago Van.
Per la sistemazione e l’alloggio vi suggeriamo la vicina cittadina di Sanliurfa.
Bibliografia:
Klaus Schmidt, Gobekli tepe – The Stone Age Sanctuary. New result of ongoing excavations with a special focus on sculptures and high reliefs, Documenta Praehistorica XXXVII (2010).