Antico pendente in oro con Odino collega forse il dio agli Eruli
Un ciondolo in oro raffigurante il dio norreno Odino e il suo cavallo ottipede Sleipnir è stato scoperto in una fattoria di Kungsbacka, in Svezia. Gli archeologi pensano che il pendente possa essere collegato all’antica popolazione Eruli. Odino è il dio norreno per eccellenza, il re degli dei, che in battaglia cavalca Sleipnir, il cavallo con otto zampe, partorito dal dio Loki.
Gli Eruli erano una tribù germanica, che viveva tra il Mar d’Azov ed il Mar Nero, intorno al III secolo d.C. Successivamente questo popolo si è spostato verso la frontiera dell’Impero Romano sul Danubio, mettendo a dura prova le legione a difesa del Limes.
Le origini precise degli Eruli (o Heroli) sono però sconosciute. Sembra che abbiano avuto qualche rapporto con le tribù che formavano gli Svevi, ma niente di più. Antiche iscrizioni in Scandinavia relative agli eruli, suggeriscono che queste genti feroci venissero chiamate i ‘signori‘, forse con riferimento alle loro doti e tendenze belliche.
Tornando però alla questione del ciondolo con Odino e Sleipnir, esiste un altro riferimento.
Nel 1867, un agricoltore svedese di nome Peter Andreasson fece un ritrovamento altrettanto eccezionale, scoprì un pendente datato intorno al 500 d.C. Ora, l’archeologa Bengt Nordqvist ed il suo team hanno scoperto questo ciondolo di Odino che si stima risalga intorno al V secolo d.C.
Il ciondolo, secondo l’archeologa, era probabilmente una sorta di medaglia, un riconoscimento per il valore mostrato in battaglia, e finito lì sotto forma di sacrificio. Anche se sembra un po ‘strano per gli archeologi che un ciondolo di tale valore possa essere stato sacrificato in un luogo remoto come Kungsbacka, la pratica non è rara presso le culture antiche.
Ciò che rende rende le due scoperte molto interessanti è che entrambi i ciondoli hanno un’iscrizione runica che ne collega la fattura agli Eruli, agli Unni e anche agli antichi romani; l’iscrizione dice: “Io erilen“. Il nome suggerisce un antico collegamento con gli Eruli.
“Erils o Eruli, sono menzionati nelle fonti antiche come partecipanti nelle grandi guerre tra i Romani, gli Unni e i Goti“, spiega Bengt Nordqvist. “Gli Unni si sono imbattuti in una grande quantità di oro e il collegamento con le antiche scritture è, naturalmente, molto emozionante” . La vicinanza dei due pendenti potrebbe far supporre che nella zona di Kungsbacka ci sia stato un insediamento di una certa rilevanza, forse anche un luogo sacro, meta di sacrifici da parte di personaggi rilevanti all’interno della comunità.