Le piramidi di Giza? Una replica della costellazione del Cigno
Una recente teoria cambia le carte in tavola sulla conoscenza delle arcinote Piramidi di Giza: in realtà i tre grandi monumenti funerari dei Faraoni non sono stati costruiti per imitare le tre stelle della cintura di Orione, ma per replicare le stelle della Costellazione del Cigno. Questa nuova analisi mostra chiaramente come le stelle dell’ala del Cigno – Gienah (Epsilon Cygni) Sadr (Gamma Cygni) Rukh (Delta Cygni)- si adattano meglio alla posizione delle tre piramidi, i cui vertici corrispondevano ovviamente in maniera più precisa al momento della loro edificazione.
Una nuova posizione tra le stelle per le Piramidi di Giza
Il documento scritto a quattro mani dal ricercatore Andrew Collins e dall’ingegnere britannico Rodney Hale , vuole scalzare nettamente l’ipotesi della Cintura di Orione, proposta per la prima volta nel 1994 da Robert Bauval e Adrian Gilbert e che gode fino ad oggi di un ampio seguito.
Inizialmente fu il solo Andrew Collins a proporre nel 2006 la nuova correlazione Cigno-Giza nel suo interessante volume dal titolo ‘Il Mistero del Cigno‘, in cui l’ipotesi veniva spiegata sulla base delle evidenze riscontrate nella mitologia egizia (‘Il libro di quello che è nella Duat‘).
E’ toccato invece all’ingegnere Rodney Hale ricontrollare per primo le coordinate astronomiche e notare che il Cigno offriva una misura migliore per il complesso rispetto ad Orione.
Per condurre il loro lavoro Hale e Collins hanno effettuato numerose indagini sul terreno: servendosi delle più accurate mappe della Piana di Giza, hanno combinato l’indagine a terra con le altezze delle piramidi e infine hanno inserito i loro dati in un sofisticato programma astronomico. Per quanto riguarda l’arco di tempo da utilizzare per i calcoli astronomici, gli autori hanno scelto un intervallo di tempo di 50 anni (tra 2550 e il 2500 aC), la data archeologicamente accettata per la costruzione delle piramidi dei Faraoni Cheope, Chefren e Micherino.
Il programma, sulla base dei movimenti della Terra, ha riportato il cielo alla condizione esatta di 4500 anni fa circa, restituendoci l’immagine che vedevano gli antichi Egizi.
E così, a conferma della ipotesi iniziale di Collins ,i risultati hanno rivelato che le tre stelle che compongono l’ala del Cigno si adattano meglio ai vertici delle piramidi, impostandosi direttamente sulle vette di tutte le tre piramidi.
“Da questi risultati, sembra estremamente improbabile che la corrispondenza tra le stelle delle ala del Cigno e le tre piramidi principali di Giza sia sul piano orizzontale che verticale esistano solo per caso“. Concludono gli autori nel loro articolo rivoluzionario.
Per chi volesse leggere lo studio più in dettaglio, vi riportiamo qui al sito web di Andrew Collins: www.andrewcollins.com