Misteriosi suoni dagli abissi
Misteriosi
suoni dagli abissi
I misteriosi suoni che ascolterete sono stati registrati in sei punti profondissimi e inesplorati dell’oceano Pacifico dal NOAA, l’organismo americano preposto allo studio degli oceani e dell’atmosfera terrestre.
Sono stati nominati Bloop, Julia, Slow down, Whistle, Upsweep e Train, tuttavia non essendo stato possibile definirne l’origine, ad oggi questi spettri sono classificati come sconosciuti. Le frequenze non erano mai state udite prima ma a detta degli esperti si tratta di emissioni acustiche di natura biologica.
In particolare, l’ultimo suono che ascolterete, il “bloop” ha raggiunto un’ampiezza tale da essere ricevuto da più sensori posti a 5000 km di distanza gli uni dagli altri. Per intenderci, se questi misteriosi suoni fossero stati riprodotti davvero da un organismo vivente come è opinione di molti, significherebbe che in fondo agli oceani, da qualche parte, si aggirano misteriose e spaventose creature di dimensioni ben maggiori della mastodontica balenottera azzurra, che con i suoi 33 m di lunghezza è ad oggi classificato come l’animale più grande vivente.
Per quanto tempo ancora la balenottera azzurra potrà difendere il suo primato?
Questa domanda potrebbe anche sembrare assurda; eppure, nell’era della tecnologia, dei satelliti, dell’esplorazione verso lo spazio, dell’affannosa domanda che ci divide circa l’esistenza di vita oltre alla nostra, dobbiamo arrenderci alla realtà: cioè che degli impenetrabili oceani conosciamo soltanto una ridottissima porzione, equivalente al 7% della massa totale.
Davvero troppo poco.
Troppo poco per poter sciogliere con sicurezza tutti i dubbi che si sollevano e si moltiplicano quando consideriamo le oscure profondità abissali, dove la quasi totale mancanza di ossigeno e di luce solare e ancora la pressione talmente elevata non sono fattori proibitivi, come a lungo si è pensato. Ma anzi la vita vi cresce e si diffonde attraverso leggi delle quali siamo per lo più ignari.
E riteniamo che, nel secolo in cui la ricerca tende verso l’alto, allo spazio infinito, gli elusivi abitanti del restante 93% possano continuare a muoversi indisturbati in fondo ai loro gelidi e sinistri abissi.