Civita di Bagnoregio
Civita
di bagnoregio,
la città che muore
Civita di Bagnoregio, frazione di Bagnoregio in provincia di Viterbo è un borgo abbandonato situato su una rocca collegata alla terra da un ponte in cemento armato costruito nel 1965. Il ponte, dall’ aspetto forse un tantino infido, è stato progettato per essere percorribile esclusivamente a piedi, ma negli ultimi anni il comune ha esteso il via libera anche a piccoli ciclomotori in alcune ore della giornata, per agevolare le sei persone che ancora, tenacemente, abitano il borgo.
L’appellativo di “paese che muore” è stato conferito a Civita di Bagnoregio a causa della incessante erosione che affligge la rupe tufacea su cui esso sorge e che di anno in anno tende ad assottigliarsi inesorabilmente. I profondi ed antichi strati argillosi del terreno, caratterizzati da una fauna molto scarsa, sono a loro volta erosi dall’azione dell’acqua, determinando il fenomeno dei calanchi tipici di tutta la vallata: uno spettacolo morfologico suggestivo ma tanto triste per la vita di questo borgo, destinato a scomparire. Frane e terremoti, il più forte di cui si ha notizia avvenuto nel 1695, hanno reso Civita di Bagnoregio una città fantasma.
Da Civita di Bagnoregio oggi i turisti possono godere di una vista spettacolare sul panorama sottostante dei Calanchi. L’intera cittadina è un luogo fatiscente sospeso nel tempo, dove l’atmosfera medievale è garantita dalle costruzioni delle civiltà precedente, su cui in epoca recente non è stata messa mano. A civita di Bagnoregio non esistono automobili e l’isolamento dovuto alla sua posizione geografica ne fanno un luogo estremamente silenzioso e riflessivo.Il nome di Bagnoregio deriva da Balneum Regis e fu attribuito dal re dei Longobardi Desiderio, che bagnandosi nelle acque termali del luogo avrebbe riscontrato dei benefici nella cura di qualche male che lo affliggeva.
Civita di Bagnoregio, pillole di storia
La storia di Civita di Bagnoregio però sembra affondare le sue radici in epoca etrusca. Il ritrovamento di una necropoli situata al di sotto del belvedere di san Francesco vecchio testimonia che essi la abitarono già 2500 anni fa, quando ancora non era isolata dal resto della regione.
Oggi, a dimostrazione della presenza etrusca, restano i canali sotterranei tipici della civiltà, scavati nel tufo, che erano utilizzati per raggiungere i calanchi. Gli stessi etruschi ebbero problemi con le frane tipiche del luogo e cercarono di arginare il problema come meglio poterono per le conoscenze dell’epoca.
Civita di Bagnoregio è strettamente legata alla tirannia Longobarda: i Monaldeschi di Orvieto, casata il cui capostipite era un tale di nome Monaldo, secondo gli storici erano di origine longobarda. Appartenenti alla fazione dei Guelfi, mantennero il loro controllo su Civita di Bagnoregio per oltre un secolo, sfruttandola come roccaforte negli scontri con la ghibellina Viterbo. Governarono in modo dispotico e si disinteressano totalmente delle problematiche degli abitanti, al punto che essi, esasperati, insorsero distruggendo il castello della Cervara, simbolo del potere monaldesco. I tiranni furono allontanati e in memoria della rivolta sono tuttora presenti nell’area di porta Santa Maria (dove si trova l’unico ingresso alla frazione di Civita) due leoni in pietra con due teste umane tenute fra le zampe.
Civita di Bagnoregio fu poi assoggettata al potere temporale della chiesa, fin quando nel 1695 il terremoto a cui avevamo precedente accennato distrusse gran parte del centro abitato, provocando la morte di 500 persone e spingendo una grossa fetta della popolazione ad abbandonare la città. Da allora, Civita di Bagnoregio ha vissuto un progressivo esodo fino alla situazione attuale, in cui sembra che solamente 6 persone vi abitino.
Civita di Bagnoregio oggi
La trattoria antico forno e il B&B sorgono nello stesso edificio risalente al 1400. Sono il luogo di ritrovo ideale per tutti i turisti, dove poter assaporare le specialità tipiche della civita che fu e vivere immersi nella magia del borgo “fantasma”.
Un altro luogo da visitare è la grotta di san Bonaventura. Giovanni di Fidanza fu un ragazzo colpito da un male incurabile. Secondo la leggenda, san Francesco riuscì a guarirlo fra l’incredulità generale e da allora, Bonaventura dedicò la sua vita all’ordine dei francescani, divenendo il protettore di Bagnoregio. La grotta sorge oggi nel luogo in cui la tradizione colloca la casa del santo. Sembra inoltre che quello stesso edificio fosse di origine etrusca.
Da non farsi mancare in una visita a Civita di Bagnoregio uno sguardo sui calanchi dalla posizione preminente del belvedere di Peppone e Maria: il panorama che si gode da questo punto rialzato è sorprendente e caratteristico.
Per ogni esigenza del visitatore il comune di Bagnoregio ha adibito un centro informazioni aperto nel week-end dalle 10 del mattino fino alle 18:00 (0761-793231)
Come arrivare a Civita di Bagnoregio
In auto Bagnoregio dista da Roma 100 km, da Firenze 160 km, da Orvieto 22 km e da Viterbo 27km.
In autobus : da Orvieto, Viterbo o Montefiascone il servizio COTRAL garantisce il trasporto fino a Bagnoregio, tutti i giorni tranne la domenica.
Orvieto per Bagnoregio
6.20 – 7.20* – 7.50* – 9.10 – 12.40 – 13.55 – 15.45 – 17.40 – 18.20.
Bagnoregio per Orvieto
5.30 – 6.35* – 6.50 – 9.50 – 10.15 – 13.00 – 13.35* – 14.25 – 16.40* – 17.20.
Bagnoregio per Viterbo
5.10 – 6.40 – 7.15 – 7.45 – 8.10* – 10.00 – 13.00* – 13.05 – 13.35 – 14.50 – 1635.
Viterbo per Bagnoregio
6.10 – 7.20 – 8.15* – 9.00 – 10.50 – 11.00 – 12.10 – 12.30 – 12.55 – 13.50 – 14.15** – 16.35** – 17.15 – 18.10 – 18.30** – 19.30**.
Bagnoregio per Montefiascone
5.10 – 7.05 – 7.35 – 8.10* – 10.00 – 13.00* – 13.40 – 14.50 – 15.30*** – 16.35.
Montefiascone per Bagnoregio
6.30 – 7.45 – 9.25 – 9.50* – 11.25 – 13.30 – 13.20 – 14.00 – 17.00 – 18.35. Si ringrazia il sito civitadibagnoregio.it per le informazioni sui trasporti.