Amityville
Terribili presenze ad Amitivylle
Ad Amityville, per esattezza al numero 112 dell’Ocean Avenue, sorge una casa dalla sinistra fama, tra le cui mura si verificò quella che è forse la storia più famosa di fantasmi.
I prodromi di questa storia sembrano partire direttamente dal più classico degli schemi delineato per ogni abitazione infestata che si rispetti: un cimitero sconsacrato, addirittura di indiani insani di mente, era tutt’intorno mentre la casa stessa fungeva da sorta di ospizio per i malati.
Le anime dei defunti inquilini non trovando pace diedero il via ad una serie di eventi agghiaccianti che resero talmente famosa la casa di Amityville tanto che in tempi recenti ne è stato scritto un libro e in seguito ne è stato girato un film.
La vicenda ebbe principio nell’ormai lontana mattina del 23 novembre del 1974, quando Ronald DeFeo impugnando un’arma da fuoco fece strage dell’intera famiglia. La polizia giunta sul posto trovò una scena del crimine spaventosa: i corpi del padre, della sorella e dei due fratelli dell’omicida si trovavano tutti sdraiati sui propri letti con la faccia in giù; nessuno dei vicini giurò inoltre di aver sentito urla o spari. Ronald DeFeo, interrogato dagli inquirenti, diede delle risposte del tutto fuori dall’ordinario; affermò infatti di aver sentito sempre vicino a sé la presenza di entità che lo spinsero a compire il terribile gesto, sebbene il suo intento originario fosse quello di uccidere il solo padre.
Nuovi inquilini, nuovi incubi ad Amityville
La casa di Amitivylle ritornò presto in condizione per essere venduta; l’affare venne firmato dai coniugi George e Khaty Lutz, i quali sebbene fossero stati informati dell’accaduto si mostrarono risoluti nel voler acquistare quella casa che gli era piaciuta tanto.
Il poco tempo trascorso ad Amityville diede loro torto.
Il primo segno di un’attività ostile e difficilmente spiegabile si mostrò nella casa di Amityville quando il cane di famiglia cercando di fuggire, non si sa per quale motivo, restò bloccato dalla recinzione e dal suo stesso guinzaglio, che per poco non lo strangolò. Si salvò in ogni caso, ma questa era solo un’anticipazione di quanto attendeva la famiglia Lutz.
Dissero che i buchi delle serrature iniziarono a trasudare una strana sostanza, che l’acqua del water divenne nera; si pensò fosse un problema settico, George si ammalò e si fece sempre più debole, ma né i bambini né la moglie vennero infetti da qual si voglia malattia, almeno per il momento.
Un giorno gli inquilini poterono sentire chiaramente la porta di casa sbattere fragorosamente e rumori di passi al piano di sotto e quando George scese a controllare trovò molti oggetti fuori posto ed il tappeto riavvolto.
Cominciando realmente a temere la presenza in casa di entità ostili, i Lutz decisero di recitare delle preghiere stanza per stanza, ma in risposta si udirono urla e voci che imponevano di cessare immediatamente.
Il risultato fu che in seguito le presenze nella casa di Amiyville si fecero ancora più frequenti, acquisendo maggior forza e fisicità, tanto che Khaty disse un giorno di aver avuto la sensazione come se qualcuno l’abbracciasse da dietro; di notte i familiari potevano vedere occhi brillare improvvisi attraverso le finestre nell’oscurità.
La figlia Missy raccontò ai genitori di aver fatto amicizia in casa con un certo Jodie che affermava di essere un angelo ma che era in grado anche di cambiare forma. Inoltre le ripeteva che lei e la sua famiglia non avrebbero mai lasciato la casa.
I Lutz si decisero finalmente a lasciare l’abitazione e trasferirsi dai parenti, non senza prima aver contattato la coppia Ed e Lorrain Warren, investigatori di occulto, per un sopralluogo della casa.
La coppia si recò subito sul luogo insieme al presidente della Società Americana per le Ricerche Psichiche. Dal loro resoconto risulta che durante le loro ricerche si verificarono manifestazioni paranormali di ogni tipo: suoni, strane luci fluttuanti nell’aria e forze fisiche che li spingevano ad allontanarsi dalla casa.
Gli inquilini lasciarono definitivamente la casa e qualche anno dopo Jay Anson scrisse il suo romanzo sulla vicenda di Amitivylle che divenne presto un bestseller.
Al momento non sappiamo se la casa di Amityville esista ancora, se sia stata sgomberata, oppure abitata da coraggiosi e scettici inquilini che ritenendo tutte queste storie delle gran bufale se ne infischiano, trascorrendo le loro esistenze tra quelle tanto discusse e spaventose pareti.
Amityville, i dubbi e le critiche degli scettici
La storia di Amityville secondo alcuni è una montatura ad arte che nel corso degli anni ha assurto al ruolo di fatto storico. La principale critica mossa dagli scettici riguarderebbe le esagerazioni presenti nel resoconto di George Lutz all’autore del libro best seller Jay Anson. Tale volume, che ha portato nelle casse del suo scrittore e dei Lutz dei guadagni milionari, presenta resoconti di poltergeist, attività demoniache, immagini spettrali, melme sguscianti fuori dal nulla, occhi rossi nella notte e tutta l’enciclopedia del paranormale conosciuta. Vi è di più: William Weber, l’avvocato difensore di Ronny De Feo, era stato contattato da George Lutz prima ancora di Jay Anson per scrivere la storia di Amityville. L’intento era quello di mettere in vendita un best seller e risolvere alcuni problemi economici che affliggevano la famiglia Lutz. Tuttavia, quando la stesura del libro ebbe inizio, Weber osservò nel protagonista della vicenda una pericolosa tendenza ad esasperare i fatti: ad esempio, non esisteva alcuna melma demoniaca nella vera casa di Amityville e non vi erano evidenze concrete sulla camera rossa/porta del demonio. Constatata la scarsa collaborazione di Weber che Lutz si rivolse ad Anson.
Al caso di Amityville si interessò anche un esperto parapsicologo di nome Stephen Kaplan. L’uomo, dopo aver interrogato più volte George Lutz dovette arrendersi al fatto che i suoi resoconti presentavano diverse incongruenze. Inizialmente Lutz dichiarò di essere un totale estraneo al mondo dell’occulto e del soprannaturale. Tuttavia, parlò di presenze demoniache che abitavano la dimora di Amityville. Quando Kaplan gli domandò di descriverle o di fargli i nomi, Lutz rispose che non poteva perchè aveva letto in un libro tempo a dietro che queste entità non volevano si facessero i loro nomi. Quando Kaplan gli chiese il titolo del libro egli non seppe rispondere.
Lo stesso Kaplan si mise in contatto con il sacerdote che aveva effettuato l’esorcismo nella casa e che nel libro di Anson, nel resoconto dei Lutz e nei film di Hollywood risulta essere stato deturpato dalle presenze di Amityville. Il sacerdote sta bene e ha dichiarato di non aver avuto alcun problema.
Altra incongruenza riguarderebbe gli indiani Shinnecock, che nella bibliografia ufficiale sono i primi candidati al ruolo di fantasmi, essendo di loro proprietà il terreno sul quale sarebbe sorto il cimitero sconsacrato. La realtà dei fatti ci dice che gli indiani Shinnecock non vissero mai da quelle parti. Inoltre, la tribù Montauket del Long island sostiene che non sia mai esistito alcun cimitero nella zona e che anche ve ne fosse stato uno alle anime dei loro defunti non importa un bel niente di tormentare i vivi, a differenza di quanto Hollywood ha fatto credere negli anni.
Barbara e Jim Cromarty furono gli inquilini della casa dopo che i Lutz andarono via. Non ebbero mai alcun problema, a parte l’andirivieni di curiosi spinti a indagare dal libro di Anson e dalla pubblicità che i coniugi Lutz avevano fatto al luogo. Esausti da questi disturbi i due fecero causa ai Lutz e al processo George Lutz rinnegò quanto precedentemente affermato sui misteri della casa di Amityville.
Conclusione
L’appendice finale sulle incongruenze e le falsità di Amityville non intende negare uno dei casi paranormali più famosi di sempre, poichè di fatto sulla casa aleggia un alone sinistro e inquietante – forse dovuto all’efferato omicidio dei DeFeo, tuttavia è un modo per rendere completa una storia che talvolta viene raccontata solo a metà. George Lutz e consorte sono ormai defunti e la verità su quanto accaduto se la sono portati nella tomba. Resta in vita il quarantacinquenne figlio Christopher – sette anni all’epoca dei fatti – che ha dichiarato l’intenzione di uscire con un nuovo film su Amityville contenente tutta la verità, nient’altro che la verità, perchè a suo dire il suo patrigno George e il signor Anson hanno aggiunto alla storia particolari infondati e inventati che hanno reso ridicola la vicenda, che invece Chris ricorda come spaventosamente reale, al punto di aver segnato la sua intera vita. Cosa lo spinge a tirar fuori dai cassetti della memoria un periodo così traumatico e doloroso? Il bisogno di condividere ed esorcizzare un’esperienza terrificante o il pagamento del nuovo mutuo? Ai posteri l’ardua sentenza.
Fonte:
http://www.yourghoststories.com/famous-ghost-stories/amityville-haunting.php