Isola di Staffa
Staffa, la piccola isola dalle alte colonne
L‘isola di Staffa è una di quelle meraviglie che ti fanno esclamare:” il mondo è davvero un luogo misterioso!”. Senza che l’uomo con il suo operato possa modificarne assetti, creare storie che poi puntualmente sfocano ed eternano in miti, la natura già lavora con una pazienza ed una meticolosità che perdura da milioni, e a volte da miliardi di anni, diluendosi in inestimabili tempi cosmici.
Perché l’isola Staffa, la minore dell’arcipelago delle Ebridi Interne, si posa come un finissimo gioiello di dura roccia di un maestro incisore sui grigi mari occidentali dell’estrema Scozia, dove tra le sue scogliere per davvero frastagliate, spezzate da insenature e golfi sopravvive ancora una natura selvaggia ed in massima parte inospitale, ma di una bellezza e terribilità capaci di strappare le parole persino a più loquaci.
Sulla superficie dell’isola di Staffa, che si estende per poche decine di ettari, nulla sorge; si ha qualche informazione di una presenza antropica durante il XVIII secolo da parte di una comunità piuttosto esigua. Ma oggi vi sopravvive solo una bassa tundra scossa perennemente dal vento, insieme a molte specie di volatili che trovano riparo tra i suoi scogli.
L’isola di staffa: paradiso per i geologi, mirabilia per il genere umano
Per comprendere la rara bellezza dell’isola di Staffa occorre appellarsi al sapere dei geologi. Come essi hanno spiegato l’isola è infatti costituita interamente di basalto, roccia effusiva di origine vulcanica che ad ogni eruzione trovandosi a contatto con il substrato roccioso, i climi piuttosto rigidi della regione ed il contatto con l’acqua marina solidifica molto in fretta. Ora accade che il basalto solidifica in forme ben definite come pentagoni, ottagoni, ma soprattutto esagoni dai lati irregolari. Queste rocce possono raggiungere delle altezze davvero considerevoli, tanto che ad occhio inesperto possono sembrare delle colonne scolpite da sapiente mano umana.
E’ questo il caso dell’isola di Staffa, creatasi dopo una serie di eruzioni avvenute circa 60 milioni di anni fa. Il primo strato è costituito da tufo, sul quale si sono riversate le colate basaltiche che sono cristallizzate nelle incredibili colonne che noi ammiriamo, ed un terzo costituito da basalto fuso insieme ad altri detriti vulcanici tra cui in massima parte cenere. L’effetto maestoso è enfatizzato dal fatto che le colonne basaltiche trovandosi tra due strati amorfi sembrano reggere il “tetto” dell’isola posando saldamente sul letto di tufo affiorante dal mare. Per di più lungo il lato meridionale dell’isola di Staffa, la spinta verso l’alto del sottostante tufo ha aperto tre titaniche grotte comunicanti direttamente sul mare, che si trovano lungo i fianchi del loro percorso ad essere dalle ormai famose colonne. Una di queste colonne è la cosiddetta Grotta di Fingal.
La Grotta di Fingal
Ovviamente era impossibile che l’isola di Staffa e la bellissima grotta di Fingal, la più ampia delle aperture createsi dai movimenti tettonici che hanno sconvolto l’isola, non fosse coinvolta nell’ampio panorama della produzione mitica celtica. E ci fu anche chi credette che essa fosse stata scavata da mani umane, per la sua perfetta geometria e per la sua posizione dritta in direzione dell’isola di Iona a Sud-Est. Essa deve il suo nome al gallese Fingal, altro nome con cui è conosciuto Finn mAc Cumhal, la cui realtà storica si frantuma nelle leggende.
Fingal fu un comandante o piuttosto un eroe che avrebbe vissuto sui pietrosi deserti dell’isola con i suoi guerrieri nel III sec. d.C. Ad esso i celtici attribuirono numerose imprese belliche e la paternità di Ossian, il famosissimo cantore reso famoso dalla penna di Macpherson, ed infine la costruzione della grotta dalle colonne esagonali, che tutti possiamo ammirare.
Visitare l’isola di Staffa e la grotta di Fingal è un’esperienza sicuramente fuori dal comune, per questo motivo abbiamo ritenuto giusto includerla tra i nostri luoghi, esulando una volta tanto dalle storie avvolte di mistero e fantasmi che caratterizzano i nostri articoli.
E per chiunque stia prendendo realmente in considerazione l’idea di farvi un salto ecco un sito, inglese ovviamente, che organizza tours sull’isola con traghetti che partono da Iona e Fionnphort dall’isola di Mull: